Un pizzico di paura immerso nel sommesso brusio tutto intorno all’edera. Piccole, numerose, organizzate, le api si affannano nel loro vitale andirivieni. Impegnate nel gioco della vita. Quella vera, senza maschere od infingimenti. Quella testarda, ostinata, senza divani.
Le amo le api. Per i
noti motivi, penso. Ma anche per la loro organizzazione speciale. Che nessuno
stato umano l’ha ancora mai ricalcata.
Ma oggi, proprio oggi, sono qui a chiedervi di andare via.
Io, un potenziale apicoltore, sono qui a puzzare di fumo, a rischiare una vostra plausibile reazione. A pensare una formazione di mille api che vola verso di me con le movenze di guerra. Con i colori di guerra. Con le urla d’attacco.Mi abbasso a schivare
la formazione aerea, ma è solo un ramo di olivo che mi solletica il collo e la
nuca. Nessuna minaccia se escludiamo il fatto che c’è un alveare sotto il tetto
della camera da pranzo, che centinaia di api vanno e vengono da un buco nel
muro e che in tv ieri ho visto un favo gigante nell’intercapedine di una casa
con probabili centomila api dentro.
Quanta tristezza densa
come il fumo che alzo sotto il tetto.
Allontanarvi perché vi
amo. Possibile?
Scritto da Gianni in Ottobre 2023
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