“Che casino! Qui prima o poi finisce male.” Luna, trent’anni. Sognava di fare la pittrice ma lavorava in un call center. Sempre sotto pressione, turni estenuanti, stipendio buono.
Giove, il cuginetto diciottenne che aveva cominciato a manomettere i pc di casa a otto anni, aveva aperto una società anti frode informatica sfruttando le sue capacità di entrare nei sistemi telematici. Con lui lavoravano due ingegneri. Luna e altre due ragazze erano il collante con le vittime di truffe on line.
Lei si trovava
esattamente a metà tra la generazione dei suoi genitori piena di ideali e
quella sempre connessa, veloce e necessariamente superficiale del cugino. La
prima legata ancora ai valori seguiti all’ultima guerra mondiale, la seconda,
dimentica di quel passato, volta ad un guadagno veloce come era veloce
scrollare un social senza guardare in faccia a nessuno. Dove non solo le facce,
ma anche le persone con le loro vite non esistevano quasi più.
Dal call center
partiva un sms “Attenzione. Il suo conto on line ha avuto un accesso da una
località sconosciuta. Se non è lei si metta subito in contatto a questo
indirizzo internet.” Seguiva la stringa dove poter mettere i propri dati.
A quel punto
Luna entrava in scena.
“Signora Lucia?
La chiamo dal centro anti frode della sua banca.” Sul telefono della signora
compariva infatti il numero verde ed il nome della banca.
“Abbiamo
rilevato un accesso anomalo da Budapest. E’ lei?”
“Assolutamente
no.” aveva risposto la signora Lucia
“Ci risulta che
lei abbia fatto da lì un bonifico di 19.500 euro alla signora Campelli.”
“No. Le ripeto
non sono io.”
“Immaginavo.
Non si preoccupi (devi ripetere “Non si preoccupi” più volte, le aveva
insegnato il cugino) I nostri tecnici stanno lavorando sul suo conto. Adesso lo
stiamo bloccando in maniera che nessun hacker possa fare operazioni a sua
insaputa.”
Qui entrava in
gioco la parte del lavoro che Luna amava. Quella dove riusciva meglio.
Tranquillizzare le persone spaventate all’ipotesi di trovarsi il conto bancario
svuotato da malviventi. Aiutata dagli sms che arrivavano loro: -Il bonifico di
19500 euro è stato stornato-
“Grazie. Grazie
davvero. Mi state salvando.” Tra sorpresa
e preoccupazione la paura e lo stress della signora Lucia stavano uscendo fuori
aiutati dalla gentilezza di Luna in forma di lacrime e voce spezzata.
“Signora Lucia,
siamo intervenuti in tempo. Non sempre va a finire bene. L’ufficio tecnico mi
dice che le ha fissato un appuntamento col direttore della sua filiale per
dopodomani. Fino ad allora naturalmente lei non può entrare sul suo conto. Vada
a dormire tranquilla, il suo conto lo teniamo comunque sotto stretto
monitoraggio.”
Spesso Luna
pensava a suo cugino. A tutte le volte che le aveva riparato il pc o a quella
estate in cui era riuscito a salvarle tutti i dati dal telefono caduto in mare.
Un ragazzo dal cuore grande ai suoi occhi e a quelli di chi lo conosceva. Aveva
qualcosa in più degli altri zeta generazionali. Lui da passivo fruitore di bit
sembrava esserne diventato padrone. Lo considerava alla stregua di un pianista,
di uno scultore, insomma di chi aveva sviluppato abilità speciali.
Oltre la Z che
c’è?
C’era la
signora Lucia, di cui ci è casualmente capitato di ascoltare la conversazione
con Luna.
Due giorni dopo
era andata all’appuntamento col direttore della sua banca come Luna le aveva
detto, pochi minuti e ne usciva di corsa verso la locale stazione dei
Carabinieri. Attesa e denuncia. Hackeraggio del suo conto. Quella drammatica
mattina aveva trovati tre bonifici da lei effettuati a sua insaputa di 19500
euro l’uno. I malviventi avevano avuto un giorno di tempo per portarle via
tutto. Lei stessa aveva dato loro le password per entrare.
“Perché vede
signora, questi sono gruppi molto sofisticati. Le telefonate risultano arrivare
da numeri conosciuti delle banche, così come gli sms, i messaggi ricalcano in
pieno quelli ufficiali già ricevuti.” Il
comandante della stazione non sapeva come arginare il pianto di quella povera
sventurata. “Ma c’è una cosa che nessuna banca chiede mai.”
“Cosa?” chiesa
Lucia con un filo di voce.
“Le sue credenziali,
i numeri delle carte, le password. Mai. Le hanno già. So che da domani non farà
più questo errore.”
“Non
so nemmeno se ci sarò domani”, rispose piano Lucia avviandosi all’uscita.
Scritto da Gianni il 20 Dicembre 2023
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