15/11/24

WHERE IS MY MIND

(Meglio se si legge il testo ascoltando a buon volume “Where is my mind” dei Pixies)

 

 

Con i piedi in aria e la testa per terra

Provi questo trucco e ti giri, già.

La tua testa collassa e scopri che non c’è niente dentro

Ti chiederai: Dove sono Io? Dov’è la mia Anima, lo Spirito, l’Idea”

Canti queste strofe, il trucco pesante ti scivola sulle guance. Seduta sul marciapiede guardi la gente passare, tu invisibile ai più. Qualche bimbo ti guarda veloce, subito ripreso dall’adulto di turno. Le cuffiette entrano dure nelle tue orecchie e urlano il tuo dolore muto alla gente. Solo tremori e occhi e naso bagnati.

 

“Stavo nuotando ai Caraibi

Gli animali si nascondevano dietro le rocce

Tranne il pesciolino

Ha urtato contro di me, giuro, stava cercando di parlarmi”

La batteria martella la tua testa. Mario si avvicina, lo avevi visto un paio di volte nei viali dell’università. “Posso aiutarti?” alzi gli occhi vuoti, un altro paio, azzurri, ti sorridono.

“Sto male, errori, sono un disastro, un mostro. Uccido chi mi vuole bene. Stai lontano da me!” Almeno hai provato a dare un senso alle tue risposte. Ma è un momento no, l’agitazione e l’alcool non aiutano, il senso di vuoto cammina con la disperazione. La canzone suona il tuo dolore, non vuoi essere lì a terra per strada, puzza di urina, il mondo è sottosopra.

“La tua testa collassa e scopri che non c’è niente dentro”

“Stai parlando a me?”

Mario ti prende una mano e la accarezza, ti aggrappi a lui e provi a rialzarti.

“Dove sono i miei muscoli? Le ossa si possono muovere? Che fine ha fatto il cielo?”

“Uuuuuuuhhhh uuuuuuuhhhhh”

Ti lacera l’anima.

 

Anna e Mario hanno dieci anni in più. Lui ha messo su qualche chilo, lei no. Camminano sul marciapiede dove Mario rialzò Anna, la prese sottobraccio e la portò a casa. E’ la loro celebrazione. Più vicini per il filo della cuffia condivisa. Where is my mind, where is my mind suona ancora nel loro abbraccio: è la canzone, il pesciolino che li ha salvati. E’ il sorriso di Mario che ha contagiato Anna.



TRACCIA: “Ridi nei posti in cui hai pianto. Ovvero riscrivi la narrazione.”


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